30/04/13

Sorpresa di Pasqua

O regalo? Dopo il pranzo di Pasqua a casa di mia suocera, con tutta la famiglia, che è sempre superiore alle necessità e dura anche tanto, ho proposto a Fil di fare un giretto a piedi attorno l'isolato. Così magari ci saremmo sentiti meno appesantiti. Non l'avessimo mai fatto! Almeno quella è stata la reazione sua ed un pò anche mia. Bene o male che sia, dipende da dove si guarda, abbiamo trovato accanto ad un cassonetto per terra e dentro un sacchetto di plastica tre gattini appena nati. Potevo far finta di non averli visti?! Piangevano. Erano stati buttati lì sulla strada ed uno era già fuori del sacchetto. Mi ha proprio offeso questo gesto. Che fare? Noi ne abbiamo già a sufficienza di gatti, anche troppi ... ma potevamo continuare a camminare come se niente fosse? E così li abbiamo raccolti. Piccoli! Bisognosissimi! Vivi ... Sì è questo che mi ha ferito. Mi è sembrato proprio un gesto di disprezzo per la vita. Così belli, così perfetti, con tutto quello che li rendeva essere viventi lì presente ...una bellezza difficile da dire. Ed insieme la loro assoluta non autosufficienza. Li abbiamo raccolti, già, che fare del resto? Per niente contenti di quel che significava ma costretti dalla situazione. E' passato un mese ormai. Due non ce l'hanno fatta. E' difficilissimo che ce la facciano senza la mamma. Hanno bisogno di quelle difese che niente può dar loro ... La mattina avevo paura di guardare aspettandomi il peggio e addolora la loro morte. Ma lei ormai spero, speriamo ce la faccia. Non fosse altro per il lavoro che ha portato, ma non solo,Poppate, igiene personale e della cuccia, borsa calda per ristorarla e farla dormire, riscaldamento del lattuzzo, antibiotico per le infezioni intestinali ... Ed in questo alternandoci amorevolmente io e le mie figlie. Ha una vocetta! E come cerca il calore di una mamma ... ecco tra poco sarà di nuovo l'ora di darle da mangiare ! E lui? Archie, il mio cane? Al solito è impazzito. Impazzito di desiderio. Penso che lo ucciderebbe per troppo amore, troppe leccate, troppa irruenza. L'ha già fatto del resto ... Non capisco la sua psiche. So che quando arriva un gattino in questa casa per lui diventa un pensiero fisso, il pensiero "dominante".

06/02/13

Ritorno a casa

E così ho visto, per la prima volta, il rientro di S.Agata! Da quando rientra in mattinata io carezzavo l'idea di andare. Pensavo che era il modo più semplice per vederla. Niente uscite notturne. Niente bagni di folla. Anche se anche loro fan parte della festa ... E poi è bello vederla sotto una nuova luce, in un nuovo contesto, non si finisce mai di conoscere la festa appieno. E poi non mi basta incontrarla solo una volta e così posso magari rivolgerLe qualche nuova preghiera .... Qando si torna poi negli stessi luoghi ed agli stessi appuntamenti le cose son sempre differenti e sempre nuove come tutto nella vita! Come farlo capire se però non la si conosce o, ancor peggio, non la si apprezza? Prendi le mie figlie che se ne rimangono accuratamente a casa per la paura esagerata della folla. Stamani ho acceso la televisione, santa diretta, e così ho potuto vedere a che punto si trovasse. Quando ha svoltato per via Crociferi mi son messa il cappotto e sono uscita. Speravo di arrivare giusta perchè poi mica è facile regolarsi ... Le strade erano sgombrissime e così in 20 minuti ero al centro. Una veloce camminata ed eccomi in piazza Duomo. Mica piena! Anzi più vuota che piena, vivibilissima. Ho cominciato a fotografare entrando gradualmente dentro la situazione. I ragazzi erano arrampicati ovunque sull'ingresso del Duomo. Sulle balaustre, sui cancelli, sui cornicioni, tutti in precario equilibrio ... Alcuni giacevano per terra in piazza sfatti dalla stanchezza della nottata in piedi. Un silenzio ovattato, quasi un fermo immagine. Sono andata sul retro della cancellata e da lì ho partecipato al rientro da un ottimo punto di vista. Dalla Chiesa le note dell'inno a cui ci si accoda, le parole di sottolineatura di qualcuno, un prete sull'altare ... Ogni tanto il grido dei cittadini che rompe l'attesa. Voci forti, voci chiare, voci che non ci sono più! Questo l'ha persa la voce ... ! Sorrisi complici! Ecco che si delinea la Santa sul rettilineo che finisce in Chiesa e comincia ad avanzare. Ma che è successo intanto, anzi, quando? Mentre scattavo quì e lì mica m'ero accorta che la piazza adesso si era riempita! Tutto un tappeto di gente in attesa. E pian piano si avvicina. E la gente è tesa, vigile a guardare ... Ancora più vicina, più vicina ancora, ecco è arrivata! E tutti scoppiano in applausi, in grida entusiaste, in sventolii dei classici guanti bianchi dei cittadini. Le campane che suonano! Che momento, che entusiasmo! Poi quando viene estratta dal fercolo e portata a braccia l'entusiasmo tocca il vertice! Ecco è dentro. Entro anche io seguendo il flusso. Dall'altare esortazioni all'ordine, alla compostezza, a che tutto continui ad andar bene. Sto. Sto lì dentro. Sto bene. Mi sento partecipe. La musica, le parole, la gente che adesso sciama in fuori ... Gli altri che entrano. Però piano, con calma. Gente, quanta gente! Facce, tante facce ... Tante giovani, tante commosse. Sì, occhi rossi, occhi umidi in mezzo. E tanti, tanti tra i cittadini, noto questo, che andando si voltano come a guardare la Santa un'ultima volta, si fanno la croce e mandano tre baci sul dito piegato ... Esibizionisti? Delinquenti? Tra i tanti ho incontrato dei ragazzi dell'Aeronautico. Tre, in momenti differenti. Facce pulite di persone che lavorano. Uno è rimasto colpitissimo che mi ricordassi di lui dopo tanti anni! Certo il nome no visto che neanche mio alunno era ... Ma il viso sì e questo l'ha impressionato, lì tra la folla, lui col sacco, io lì a guardare. Che fai adesso? Sono in Marina, sono imbarcato ... Eh sì, si fa sempre troppo presto a giudicare!

08/10/12

gita nel paese delle scale - I parte

ma anche della "scala" senza s maiuscola ... Tempo fa, diciamo un bel po' di anni, mi fu affidato al lavoro l'incarico di riordinare la biblioteca, caricando, su di un programma specifico, tutti i volumi a quel momento esistenti. Un bel lavoro, intenso, anche fisicamente, sali e scendi, scendi e sali dalla scala ... ma in ottima compagnia! i libri ... Era un periodo un po' conflittuale tra colleghi, come capita a volte. Al lavoro ho visto periodi, od ere, di tutti i generi. Alla fine, per fortuna, avevamo conquistato una certa serenità. Frutto della convivenza, dell'esperienza, del graduale ridursi in pochi che sicuramente è di aiuto, anzi in poche, tutte donne e dell'affetto che nel tempo è maturato! Ma in quel momento il potere stare un po' ritirata in un ambiente silenziosissimo era veramente un'ottima medicina. Così, nell'inserire i libri nel programma, titolo, autore, casa editrice, n. di inventario, sono scorsi tra le mie mani tutti, dicasi tutti, i libri della nostra biblioteca. Libri consunti, usati fino allo stremo, ridotti anche a fogli volanti, vissutissimi, evidentemente prestati decine e decine di volte. Libri specifici d'indirizzo, gli aerei, la loro storia, la tecnica del volo, e via così e libri assolutamente mai toccati. Nuovi, tremendamente, drammaticamente nuovi! Dimenticati, anzi non notati, privi del benchè minimo interesse per tutta la nostra popolazione scolastica. E poi nel mezzo tanti romanzi d'autore, usati una o due volte, di gran successo solo alcuni, tipo i gialli, i libri di viaggi. Tra i libri mai, assolutamente mai aperti, tranne che da me in quell'occasione, c'era una enciclopedia sulla storia della Sicilia. Una bella collezione di vari volumi, con bellissime illustrazioni, fotografiche e no. Ricca ed approfondita. Una miniera d'oro! Quasi quasi ora me la faccio prestare, un volume alla volta! E così sfogliandola a saltare, un po' quì, un po' lì, mi è caduta l'attenzione su di una foto in bianco e nero riccamente scenografica grazie alla scala che vi faceva da ambientazione. Sul momento ho letto il nome del posto ma poi, col tempo, mi è uscito di mente. Non però la memoria di quella foto! Mi è rimasta nel cuore ed ogni tanto, pensandovi, mi son chiesta se mai sarei riuscita a vederla dal vivo. Sì lo so che una foto "isola" elementi altrimenti confusi tra tante suggestioni, e così amplifica il loro effetto, ma io quella scala la volevo vedere e fotografare! Questo sabato, di getto, ho proposto a Fil di fare una passeggiata a Leonforte. Lui, che lo prendo sempre alla sprovvista, con tutte le mie iniziative e tutti i miei desideri, m'ha chiesto impreparato e sorpreso: perchè giusto a Leonforte? "Ci siamo mai stati? c'è una bellissima fontana ..." E per vincerlo gli ho fatto vedere la foto di questa antica fontana, e per aggiunta la storia delle origini del paese. La storia dei "Branciforti" casata fondata da Carlo Magno per premiare un alfiere che mentre portava il vessillo e per difenderlo aveva avuto tagliate tutt'e due le mani e lui, non vinto, aveva continuato a stringerlo tra le braccia ... ecco da qui il branchi forti. Siamo andati, noi ed una figlia, la giornata era splendida, luminosissima e limpida. La strada è di poco più di un'oretta ma passa piacevolmente nel guardare il paesaggio che scorre, mutevole, davanti gli occhi. Poi la Sicilia di fine estate, così tutta gialla, col cielo azzurrisssimo, è uno splendore! La amo tanto! Siamo arrivati e siamo andati dritti alla fonte che si trova ai piedi del paese, che, poi, si alza inesorabilmente tra stradette e scale e scalette. La fonte è una visione, ma proprio! una Gran Fonte proprio come è chiamata. Una fonte, ma anche una serie di finestre sulla vallata ai suoi piedi. Da dove la guardi guardi ci sono giochi prospettici e geometrici e chissà che cosa è nel trascolorare della luce! I colombi la fanno da padroni lì, come in tutto il paese, e come ci si divertono a volare tra le arcate. E poi c'è l'acqua e la sua musica ... Che contrasto con la terra riarsa che occhieggia lì sotto! Poi siam saliti, a piedi!!! Tra le scale. Lasciandone una e prendendone poi subito un'altra. Molte casette abbandonate. Certo, ormai vogliamo tutti una vita più comoda e lì con l'auto mica ci arrivi ... Ho immaginato le persone che invece vi hanno vissuto nei secoli andati! Vedi che comodità la gran fonte con tutta quell'acqua per bere, cucinare e pulire i panni lì proprio ai propri piedi. Che vuoi che fossero quei pochi gradini per chi c'era abituato... E salendo salendo abbiamo raggiunto l'abitato, abitato davvero! Il palazzo Branciforti il cui giardino ora è il giardino comunale, cosa che ha fatto ridere Martina! Perchè probabilmente hanno sfruttato l'unica parte piana del paese di allora ed è come una grande terrazza alberata affacciata sulla valle. Certo è un Giardino pubblico piccoletto ... Il paese era in animazione per la fiera della pesca settembrina di Leonforte. C'erano le bancarelle e così abbiamo assaggiato qualcosa cucinato dai ragazzi del Liceo. Ogni classe una bancarella differente. e Poi quelle degli artigiani, dei produttori ... Chiaramente tra l'altro c'erano anche le rinomatissime cassatelle di Agira, un paese lì vicino. S'era fatta l'ora di pranzo e così ci siam seduti ad un locale sul semplice ed accogliente. Il gestore ogni volta che usciva quasi abbracciava Filippo per confortarlo dell'attesa :)) Era affetttuosissimo come modi, proprio caloroso e, del resto anche il mio piatto, un antipasto misto, era fatto, come ha detto mia figlia, con molto amore! Insomma abbiamo mangiato, chiacchierato preso il caffè ed io essendo ormai alla fine, ho spostato lo sguardo, così, pigramente.. C'erano nella piazza gli stand dei produttori della pesca che deformavano un po' la visione d'assieme coprendo parte dei palazzi circostanti che si svolgevano in modo circolare tutt'attorno alla piazza. Guardo quì, poi di là, vedi che caso in un palazzo un grande ritratto del Beato Newman, un pensatore convertitosi già religioso protestante al cattolicesimo, che cosa curiosa che ci fosse lì un circolo dedicato a lui ... Sposto lo sguardo ancora ... registro che è una scala, sì, tra i palazzi, una scala interessante che da piano terra mette in comunicazione con una strada lì in alto. Bella questa scala, particolare, peccato se ne veda circa metà, tutto il resto dietro il palco ... che bel disegno la ringhiera, primo novecento, ingentilisce il movimento ... ma! ma è la mia scalaaaaaaaaa!!! ................................ Sono rimasta sbigottita! ma guarda che caso! Potevo anche non vederla pur essendo lì, mica è così evidente messa lì!!! mica c'erano le frecce!! Chiaramente sono andata a fotografarla ma a metà !!!

28/09/12

Per colpa di un gatto e nero per giunta

Ho trovato queste due anzianissime signore a causa di una gatto nero. Assolutamente e completamente nero! Dopo avere finito con il dentista, per rilassarmi un pochino, ho cominciato a girovagare per il paese in auto. Così, a caso! Sali, scendi, gira, ritorna giù ... Belpasso è una scacchiera e non c'è rischio di perdersi! Così in questo andare, ed ogni tanto guardare,che bella luce, che belle ombre sontuose, ho scorto questo gatto nero che con fare deciso svoltava per una strada a sinistra. Eccolo! Camminava al centro della strada come se fosse a casa sua, ben delineato dal sole che lo illuminava. Peccato, era già troppo lontano per fotografarlo ... Giro così per quella strada e cerco di inquadrarlo ma, magia, sparisce. Da quel portoncino spunta una vecchietta, anzi due. Magrissime, minutissime, sorelle? Hanno l'aria di chi vive assieme e chissà da quanto. Una intesa breve, fatta di poche parole. Passa una "lapa" carica di verdure e la più piccola si dispone a seguirla. Attraversa la strada e raggiunge il verdumaio dietro l'angolo della via. Ma guarda! C'è il gatto nero! Esce d'improvviso dalla porta e segue la donnetta. Sicuro, deciso, e soffice come solo un gatto sa camminare. Gira anche lui l'angolo e va dietro la donna. Ma è un gatto o è un cane?

31/05/12

i cugini e i cugini dei cugini

Festa in grande da mia cugina. La festa dei suoi 60 anni! La settimana prima mi ha telefonato per invitarci e mi ha raccomandato "portati il cappotto!", come il cappotto! così freddo c'è? Lei abita da pochissimi anni a Zafferana (verrà dallo zafferano?) che è già un pò altina sull'Etna. Poi quest'anno il tempo non si è per niente stabilizzato e quindi ... "Sì perchè temo che in casa non ci entriamo tutti e quindi dovremo mettere i tavoli fuori!". I tavoli fuori? un pò azzardato! La sera c'è freddo anche sul MIO balcone!!! La casa è molto bella, ricavata da un vecchio rustico arroccato sulla lava con ai piedi poi il terreno che da piano a poco a poco si innalza. Una casa confortevole ma, ahimè, è raro che fuori il tempo sia confortevole. Freddo, pioggia, non sembrerebbe che siamo in Sicilia.... Arrivando la casa aveva un'aria festevolissima. Si arriva da sotto ed ad un certo momento la vedi, tutta intera, svettare più in alto sulla destra. Era tutta illuminata e si percepiva il classico brusio delle feste già da fuori. Ecco, fa mio fratello, come sempre siamo gli ultimi, che figuraccia! Non so poi perchè dato che qualcuno che arrivi per ultimo ci DEVE essere e poi perchè figuraccia dato che l'orario era perfetto. Poi qualcun altro dopo di noi è comunque arrivato ed allora, eccolo lì a sottolinearlo, che bel tipo! E' che noi con questo fatto del cappotto ci siamo un pò confusi ed è stata una impresa la decisione sull'abbigliamento. Ed in effetti, a serata inoltrata, c'era proprio un bel freschetto, 13 gradi. Ma il cappotto Io non l'avevo portato, ero con un completo pantaloni di media pesantezza ed una pashmina di lana ed è andata benissimo! Ma c'era chi era venuta con scarpe aperte, chi era sbracciata ... La festeggiata era proprio in formissima. Dimagrita, con un bel taglio sbarazzino ed una bella camiciola di seta dal modello leggermente orientale. Il servizio catering è stato perfetto, veramente! Abbiamo mangiato tutte cose squisite ed io dopo gli antipasti, come spesso succede, ero a postissimo per cui ho saltato a piè pari i primi ed i secondi e sono andata dritta dritta sulla macedonia e poi la torta. Ci sono cose a cui so rinunciare con facilità ed altre per cui impazzisco come, per esempio, le insalate di mare o le crocchettine di patate e tutte quelle cosine con pastella, verdurine o maionesi, mhhhh!!!! C'era poi un salmone fresco marinato ed in insalata che era veramente squisitissimo, anche se non si dice :)) Mi son fatta anche dire come farlo. Questo servizio di catering è di quelli che si portano tutto l'occorrente e cucinano a domicilio quello che va espresso. Poi gentili, accurati, professionali e discreti. Proprio bravi ... Comunque la cosa che mi ha colpito, che più mi ha colpito, è stato il ritrovarmi con le cugine di mia cugina che non vedevo da tempo. C'erano anche i cugini miei che non vedevo da un pò, c'erano anche gli amici di mia cugina che alla fine son diventati anche amici nostri un pochino, con tutti gli incroci imprevedibili della vita. Tizio compagno di un cugino che sposa la cugina del compagno. Tizio collega addirittura mio che poi cambia lavoro e che sposa un'amica dell'amica della mia cugina e via così. Ma le cugine di mia cugina non le vedo ormai quasi mai. Perchè con i miei cugini noi siamo cresciuti assieme , nella stessa casa, e quindi anche i parenti rispettivi da parte delle madri erano familiari comunque. Proprio familiari, facenti parte del panorama domestico, finchè non siamo diventati adulti ed ognuno ha preso la sua strada e la sua vita. Le occasioni si sono diradate e ci si è persi di vista. Il ritrovarsi ad intervalli è sconvolgente. Di colpo ti accorgi degli anni passati. Sessantanni! Anche lei!! Ed io ricordo una foto di noi due assieme, lei sul seggiolone, e non piange come era solita da piccola, ed io all'impiedi con una gran fiocco sui capelli a caschetto che la intrattengo dall'altezza dei miei due anni o tre .... Loro, i cugini dei cugini, ben più giovani di noi, sono ormai grandi anzi sono invecchiati anche loro. Hanno avuto figli, quanti? Ah vero!! Quanti anni? E cosa fai? E lei, e loro? E ... e .... E poi hanno avuto anche problemi magari nel frattempo, come anche noi, e ci si aggiorna, si ricorda, ci si osserva abbracciando l'attuale realtà. "Com'era bello a casa tua!" mi viene detto, "uno dei più bei ricordi della mia vita i carnevali da voi ...." ed io rispondo, stupita delle sue parole in quel momento, in quel contesto e di quell' improvviso ritorno all'indietro. Già, che belli i carnevali a casa! Eravamo gli unici a farlo in un'epoca in cui non si usava più. Noi a volte sceglievamo un tema comune per la nostra famiglia che si mascherava tutta. Tutta tutta! Era un'occasione di fantasia e creatività, perchè i costumi li facevamo noi e li facevamo con cura ma anche recuperando e riutilizzando quello che si poteva reinterpretare. C'era un lavoro dietro. C'è stato l'anno, per esempio, degli dei greci e giù ad inventare greche su camicioni o tuniche fatti con vecchi lenzuoli. In oro chiaramente. Papà si era anche fatto i fulmini di plexiglas essendo Giove e mio fratello aveva le ali ai piedi e nel cappello. Una vecchia paglietta della mamma era diventata il suo copricapo ed era perfetta! IO, ero ragazza, avevo scelto Eros e così avevo la faretra con arco e frecce dorate e pendeva qualche cuoricino rosso, una bella parrucca a riccioletti corti completava il tutto ... Evidentemente era un periodo sereno per tutti, altrimenti ... Vivevamo con le due nonne ed anche loro partecipavano, ed i miei, e noi, ed i loro amici, ed i nostri amici ed i parenti, gli zii, i cugini, i cugini dei cugini ... che clima che si creava ... che risate ... come era bello!! Ricordo quella volta che la più cara amica della mamma venne, lei da cameriera con tanto di cuffietta e spolverino, lui da maggiordomo col suo stile imperdibile. Appena entrati lei si mise con grande foga a spolverare quadri, soprammobili e perchè no? anche gli astanti! E la zia, zia Lina, che giovane era divertentissima a sentire i racconti, quasi settantina credo, che si presentò da vucumprà con sulle spalle i SUOI tappeti arrotolati! Ma quanto tempo è passato?!

27/05/12

E' un portacenere o meglio lo ERA

Ci eravamo date un mezzo appuntamento ieri sera. Mia figlia ogni tanto dice che le rubo le amiche! Sono così belle le amicizie transgenerazionali!! Arricchiscono attraverso i loro freschi entusiasmi! Così stamattina le ho chiesto se Violetta lo sapesse e sono andata a chiamarla. E, dopo aver fatto il minimo indispensabile per la casa e non avendo invitati per il pranzo domenicale, siamo andate. Io, lei e mia figlia. Al mercatino delle pulci. E' sempre affascinante e probabilmente, se non facessi appello al raziocinio, comprerei moooolte ma mooooolte più cose inutili! Era abbastanza presto, le strade gioiosamente e serenamente sgombre, ed un bel sole, ad onta della pioggia della sera prima, illuminava la giornata. Era tanto che non andavo ... Quel che per primo mi ha colpito è stato il grande formicolio di gente, gente di tutti i generi, anche dei bei tipi da ritratto ...Abbiamo cominciato la perlustrazione e la prima fermata è stata a provare occhiali da sole retrò.
Poi via per altre mete. Ho notato come, specie al "Pino", la situazione fosse sempre più ordinata ed interessante. Vecchi gioielli, biancheria della nonna, giocattoli, un Totò di terracotta vestito da Pinocchio (25 euro), macchinine, le belle ceramiche di Caltagirone più o meno sbeccate, dipinti, pietre dure in salsa, una vecchia affascinante tela portoghese raffigurante un santo (300 euro), una borsetta Valentino veramente graziosa, tutto esposto in bell'ordine. Fuori da lì, è un ampio spazio recintato sotto un grande albero di pino marittimo che refrigera con una bella ombra per molto spazio, c'era di tutto ed anche molta paccottiglia. In una zona stanno i rumeni, quelli che di feriale vedi "scaminare" dentro i cassonetti alla ricerca di oggetti ancora degni di vita, e la loro mercanzia è distribuita per terra, come del resto loro stessi. Se non fosse per il forte sole mediterraneo farebbe pensare a certe scene da documentario della Russia post caduta del muro. Siamo arrivate nella piazzetta e lì è il "centro". Gran folla, gran caldo, ormai anche grande stanchezza! Avrei fatto delle foto ma non era il momento e poi, spesso nei mercati, ci sono persone che hanno imparato male il concetto della privacy e non è il caso di mettercisi a tu per tu. Figuriamoci che uno non voleva che fotografassi degli specchi, in cui lui non compariva neanche di striscio, appellandovisi!
Alla fine il bottino è stato: la foto (l'ho fatta lo stesso), un paio di occhiali da sole, un uccellino di latta rosso e blu particolarissimo, una testina di terracotta (da pupo siciliano secondo la mia interpretazione) e un pò di contentezza.

03/08/11

Il brutto anatroccolo

Questa primavera sono stata per qualche oretta in un supermercato ad aiutare ... Me l'aveva chiesto un amico la sera prima. La prima reazione dentro di me era stata davvero poco entusiasta! Ma non mi sono rifiutata, sapendo come il tirarsi indietro una volta, e poi l'altra, ti fa perdere occasioni a volte indicibili. Ho pensato anche a tutte le volte che qualche figlia non voleva uscire, andare a tale festa (festa!!) ed io a dire come sia una pretesa assurda dare già tutto per scontato, conosciuto, già vissuto!. Come sia sempre perdere un qualcosa, che nella vita bisogna giocarsi! Ed ora ero io a tirarmi indietro?!
Sono andata e con le sottili arti menzognere donnesche ho fatto venire anche mio marito dicendogli come Silvio avesse chiesto l'aiuto di ambedue (!!). Si trattava di vendere piantine di rose davanto alla Despar in occasione della festa della mamma in favore dell'AVSI ... una cosa nuova ma per uno scopo più che importante! la prima sorpresa gradita è stata quella di trovare tanti amici tutti faciotoli e contenti a darsi da fare! Mi son sentita subito contenta anch'io ed ho cominciato a fermare le persone per vendere le rose.
L'indomani era proprio la festa della mamma e la cosa funzionava bene! E vai e vieni e parla e vai e vieni, e vai e vieni e vai e vieni ... e parla!!! Quando s'è fatta l'ora detta da Silvio per andar via ancora c'erano rose e tanta gente in giro. Peccato non tentare ancora! Era l'orario migliore ... E così abbiamo ripreso e rimasti fino alla fine. Io mi ero comprata, scegliendola accuratamente, una piantina di un bel colore poco presente nel mucchio. E così aveva fatto un amico comprandone due che avrebbe portato l'indomani alla sua mamma al cimitero ....
Ma, per amore di vendere alla gente tutto, è finita che io ho lasciato la mia bella piantina e così l'amico! Alla fine si è venduto tutto, ben 300 piante di rose, un gran bel risultato! Era rimasta solo una rosa, dall'aspetto smorto, tutta pendula, e decisamente così poco attraente che era stata messa di lato. Nell'andarcene l'ho presa al posto dell'altra, ammetto con un piccolo dispiacere. Non nutrivo grandi illusioni su di lei ... Arrivati a casa per prima cosa l'ho sistemata fuori con un sottovaso, l'ho liberata dal cellophan, tò non è poi così povera di foglie anche se cadenti!!, e l'ho abbeverata con cura. Tentar non nuoce, ma sembrava vicina alla fine ...
L'indomani, domenica, appena alzata ho pensato a lei. Era come un appuntamento ... Sono andata in balcone a vedere e, sorpresa, era lì tutta vivace e sorridente ad aspettarmi! Sembrava dirmi hai visto? Bisogna sempre sperare!! Non dare mai niente per scontato!
Addirittura qualche rosellina accennava ad aprirsi ed era proprio del colore che avrei voluto ... M'è sembrato proprio un piccolo premio per la rinunzia del giorno prima, era quasi più bella dell'altra ... Proprio come il brutto anatroccolo diceva che le cose non sempre sono come appaiono!