22/02/07

Claudio

Un mese certamente è già passato Claudio ... !!! Non ricordo il giorno preciso, ma ricordo il tuffo al cuore, quando qualche giorno prima la Signora Kep ci ha detto che stavi molto male ... perchè questo forte dispiacere!? Ti ho pensato ogni giorno, allora, poi mi sono anche chiesta se qualcosa la potevo fare per farti sentire la mia, la nostra vicinanza! Nel momento più forte della sofferenza e del dolore non tutti accettano la presenza di altri ... Noi poi tanti contatti non li abbiamo mai avuti ... e allora perchè, perchè quella forte stretta al cuore? C'ho pensato ed ho pensato che fosse collegata sì alla tua persona, ma anche, in modo indefinito a me, a noi, alla nostra giovinezza ormai passata, al fatto che tu appartenevi più che altro ad essa ... il liceo Artistico, il gusto della novità e della scoperta dei sedici anni, quegli anni ed il loro sapore, atmosfere passate ed anche rimosse ...
ma anche il sentire quindi il dramma della morte più vicino ... non so, incombente! Sì è sempre così, ma è stato come passasse più vicino ... Certo che ogni volta che qualcuno se ne va io, oltre al dispiacere, al dolore della perdita, sento fortemente la morte con la sua ineluttabilità, col suo bisogno di significato, col suo essere in contrasto assoluto con tutto, con tutto quello che è la vita ... ma stavolta c'era un qualcosa che non so dir bene.
E così ho ripensato a te a Porto Palo ... Un incontro casuale ... Noi con tutti i figli, nel nostro caotico vivere, voi due così tranquilli e sistemati, così pacati ... Noi avevamo pranzato ( ed era una "fatica" il provvedere al pranzo in quelle condizioni) e magari riposato al riparo dal caldo e voi, a metà del pomeriggio, risalivate dal mare, vi sistemavate e tranquillamente, seduti quasi per terra, su di un basso tavolino pranzavate ... un bicchiere di quel vino bianco famoso tra i frequentatori del Captain, una insalata e i ricci pescati da voi! Ho così appreso l'esistenza del couscous precotto che da allora è diventato immancabile a casa mia ... ed ho, un pochino, invidiato la vostra tranquillità assieme alla libertà, il vostro non essere dipendenti da orari, l'aria d' intesa, che si toccava, tra voi due .... Tu avevi degli assurdi occhiali da sole bianchi, ne facevi collezione ... collimavano perfettamente con l'aria di originale, di artista, pur senza atteggiamenti ... Siamo stati insieme con semplicità, piccole conversazioni, quasi uno scoprirti dopo i primi anni!
Ho ripensato poi anche all'ultima volta che t'ho visto: un altro incontro per caso, lì nella città vecchia, in una passeggiata a due che ogni tanto ci regaliamo. Adoro i vecchi quartieri.
E passando t'abbiamo visto, infervorato, mentre smontavi una recente mostra. Quadri grandissimi che tu c'hai descritto con piacere. Sembrava stessi bene ed io, dentro di me, avendo saputo da Tano che si diceva che stavi male, mi sono racconsolata! Non ne abbiamo parlato, non si poteva ... E così ogni tanto mi son chiesta chissà che si diceva, chissà ... fino alla conversazione addolorata della signora con Filippo. "Aveva le lacrime" m'aveva detto, e poi poco tempo dopo la notizia che te ne eri andato.
Sì, ed io non volevo venirci al tuo funerale, Strano! A quanti sono andata?! Ma mi pesava di più, la mattina sentivo come un rifiuto. Ma dovevo ....
Non avevo nessuna voglia di reincontrare tutti quelli di quell'altro mondo. Già! Quello della scuola e dell'"Arte", da me giocoforza messo un pò da parte. Ormai diversi, troppo diversi!
Ed infatti non è stato proprio bello, il vederlo, questo mondo! Intanto tanti stavano fuori della Chiesa, che ne pensi? Venire, ed insieme non venire, non partecipare. Esserci ... ma per chi?
Poter dire di essere venuto, ma non entrare, a che? Potevano fare una visita a casa!
E poi quell'aria agghiacciata dentro la Chiesa!!! Sembrava ci fosse come un imbambolamento generale ... Che silenzio! Un muto stordimento di fronte alla tua morte, di fronte alla morte ... Nessuno o quasi che pregasse, che sapesse farlo!! Non sapere rivolgersi, chiedere ... Mi ha dato, ineluttabile, un senso di vuoto, di tristezza infinita ... questa totale assenza di speranza!! Non avere Qualcuno a cui parlare, Qualcuno che potesse aiutare a cercare, spiegare il senso della tua morte ...
Ma tu ora che diresti loro? Ora che vedi, che sai?!
Claudio, come vorrei sapere come stai, come stai ORA!
La cosa più bella di quel giorno è stato quello che ha detto di te tuo figlio ... non so se capisse a pieno quanto fosse importante quel che diceva ... Un maestro! Così ha detto! Un maestro non solo dell'arte, ma della vita, anche durante la malattia, nel tuo viverla ed affrontarla ... Sono andata a stringergli la mano, a baciarlo, e gli ho detto proprio come fosse bello quello che aveva appena detto !!! Ho pensato che era la più bella eredità questa consapevolezza di cosa fossi stato per lui ...