27/03/08

"Il segreto di Padre Pio"

Ho finalmente letto il libro regalatomi a Natale da mio fratello: "Il segreto di Padre Pio". Che dire? Mi si è spalancato tutto un panorama inimmaginabile. Di Padre Pio non è che ne sapessi assai, ammetto. Qualche trasmissione su di Lui l'ho seguita ogni tanto. Ho notato, confesso con un pò di fastidio, la quantità di statue e simulacri rappresentanti la Sua effige sparsi per ogni dove. E più che fastidio mi ha procurato, percorrendo l'autostrada, l'entrare in un autogrill e trovarLo stampato su qualsiasi superficie utile, da piccolossimo a gigantesco, banalizzato come un qualsiasi oggetto di consumo! Ma della Sua vita stupefacente e carica di sofferenza e dedizione poco, veramente pochissimo mi aveva raggiunto. Certo sapevo delle stimmate, ma anche questo può diventare poco significativo se non ci si sofferma, se non si è aiutati a soffermarsi sul significato, sul senso del viverle. E' come quando si parla di Gesù Crocifisso. Della Sua sofferenza. Siamo talmente abituati a questa immagine presente ovunque! Ma capire, immedesimarsi veramente, è ben altra cosa ... Questo libro mi è stato utile anche in questo, direttamente ed indirettamente ... Che dalle ferite gli uscisse sangue ogni venerdì, per ben cinquant'anni, che per Lui la Messa era un rivivere giornaliero con Cristo la Passione, tanto che ogni passo per Lui era un sacrificio sì, ma voluto ed amato. Ed il Suo rapporto confidenziale con Cristo ... E la sua sofferenza per le anime dei lontani ... E tutti i doni particolari di cui era stato riempito ... I fatti straordinari ed innumerevoli ... Beh mi è venuto il desiderio di approfondire questa conoscenza ed intanto me Lo sento vicino, come se mi fosse entrato nel cuore, Gli chiedo sostegno e vigilanza su di me e sui miei cari ... eh sì, ora prego anche Lui ...

scuse

cambio continuamente, da un pò, colori e modelli etc., sto cercando d'imparare qualcosa riguardo al linguaggio HTML, le mie scuse ....

23/03/08

Marcia dei Tibetani

Mi è arrivata da un'amica la richiesta di diffondere questa lettera. E'di un giovane poeta tibetanto esule in India: Tenzin Tsundue: E' arrivato il tempo per me di tornare in Tibet. L'ultima volta che ci andai nel 1997 - dopo la mia laurea - fui arrestato dalle autorità cinesi; sono stato picchiato interrogato e mi hanno lasciato senza cibo, quindi venni espulso dal Tibet dopo che mi avevano tenuto rinchiuso in prigione per tre mesi a Lhasa e Ngari. Avevo raggiunto il Tibet a piedi da solo attraversando le montagne Hymalaiane partendo dal Ladakh. Undici anni dopo ritornerò in Tibet a piedi anche questa volta . Senza chiedere il permesso ritornerò a casa mia. Perchè dovrei preoccuparmi dei documenti emessi dal regime coloniale cinese, che non solo ha occupato il Tibet, ma anche ha messo il Tibet sotto un regime militare e fa vivere il nostro popolo in tirannia e sotto una brutale repressione giorno dopo giorno da cinquant'anni? Il 2008 è una grande opportunità che il movimento tibetano ha di mostrare le ingiustizie che i tibetani stanno subendo proprio mentre la Cina sta per attrarre l'attenzione dei media internazionali. Prenderò parte alla marcia "del ritorno" che partirà da Dharamsala verso il Tibet, e viene organizzata dal "Movimento d'Insurrezione del Popolo Tibetano" uno sforzo comune messo assieme da cinque grandi Organizzazioni non governative tibetane: Il congresso dei giovani tibetani, L'associazione Donne Tibetane, Il Movimento Tibetano Gu-Chu_Sum (un associazione di ex-prigionieri tibetani), Il Partito Democratico tibeano, e gli Studenti per la libertà del Tibet, India. La marcia inizierà il 10 Marzo 2008, da Dharamasala, la capitale dei Tibetani in esilio, attraverserà Delhi e poi si dirigerà verso il Tibet. Camminando per sei mesi, raggiungeremo il confine con il Tibet proprio nel momento in cui ci sarà l'apertura dei giochi olimpici di Pechino 2008 (14-25 Agosto). Ora è troppo presto per poter dire in quale punto attraverseremo il confine: L'India e il Tibet confinano per un tratto di 4.075 chilometri lungo tutto la catena Hymalaiana. Sceglieremo un punto preciso o più punti , a seconda delle situazioni. So che ci sono stati parecchi tentativi in passato, ma questo è il 2008 e ho visto gli organizzatori lavorare ancora con maggior impegno con piani strategici , curando ogni singolo dettaglio. La cosa migliore è che tutte queste Organizzazioni non governative stanno lavorando insieme, unite da uno scopo comune. Questa unità è la nostra forza! Non lo so dove finiremo, ecco perchè sto regalando la mia piccola collezione di libri (l'unica mia ricchezza nella vita) ad una biblioteca che si trova in McLeod Ganj, Dharamsala. I miei amici : Lobsang e Nyingje (che servono l'esercito Indiano sono parte del battaglione dei Tibetani) hanno anch'essi donato i loro averi per impegnarsi nella marcia. Naturalmente la polizia indiana farà il suo dovere, l'esercito cinese sul confine Tibetano non sarà chiaramente entusiasta. Dal momento che guidiamo una marcia di pace, con un impegno assoluto di non-violenza, non penso che alcuno, nè le autorità Indiane nè quelle cinesi, userà la forza contro di noi. Ispirati dalla Marcia del Sale di Gandhi, anche se cercassero di fermarci , noi non ci fermeremo. Per quanti giorni potrebbero tenerci in prigione e soltanto perchè stiamo camminando pacificamente? E perchè il governo Indiano dovrebbe fermare i rifugiati Tibetani che stanno tornando a casa, a piedi , volontariamente? In passato sono salito in cima ad edifici per chiedere libertà, mi sono gettato davanti all'ambasciata cinese a Nuova Delhi, ho trascorso mesi in prigione, sono stato picchiato, ho combattuto in tribunale ma non ho mai perso la dignità della lotta: il mio credo è la NON VIOLENZA. La marcia per il Tibet sarà non violenta; è un sadhana, un tributo spirituale alla verità e alla giustizia per le quali noi stiamo combattendo. Questa è la nostra Lunga Marcia per la libertà. E lungo il nostro viaggio verso casa, cucineremo e ci accamperemo in tende ai bordi delle strade, ci saranno persone che marceranno e coloro che li sosterranno. Ci saranno i cuochi, la logistica, la stampa e la televisione e uno staff medico. Si danzerà e si canterà e si rappresenteranno pezzi di teatro e di cinema sulla strada mentre percorreremo questo lungo viaggio verso casa. Caro Amico/Cara Amica, Se desideri avere l'opportunità di unirti ad una battaglia non-violenta per la libertà, se voi unirti allo sforzo della gente che vuole guadagnare la libertà di un paese che rimane soggiogato anche nel 2008, ti chiedo di unirti a noi, di sostenerci in qualsiasi modo possibile. Abbiamo bisogno che la gente sappia , quindi per favore diffondi questa lettera. Puoi camminare con noi, mentre noi cammineremo in questi sei mesi. Forse puoi unirti a noi per un giorno lungo il nostro sentiero, o anche solo un'ora, o una settimana, mesi come sostenitore. Le scuole, le università e anche intere città cammineranno con noi. Abbiamo bisogno di volontari, giornalisti, scrittori,fotografi, bloggers che ci aiutino. Noi abbiamo bisogno di infermieri, cuochi, tecnici e abbiamo bisogno delle tue preghiere. La Marcia è stata annunciata il 4 gennaio 2008, e da allora i tibetani ne stanno parlando; è il primo argomento di discussione nei campi profughi. Recentemente gli organizzatori hanno stampato un modulo di adesione. E ho sentito che la gente si sta lentamente registrando. Poi registrarti anche tu, online, come volontario. Per maggiori informazioni visita : www.TibetanUprising.org . Per richieste inviate le vostre e-mail ai coordinatori: Lobsang Yeshi : lobsangyeshi2006@hotmail.com; o sherab woser: sherabwoser@yahoo.com Unitevi a noi Tenzin Tsundue Dharamasala P.S. Se voleste sapere di più su Tsundue il sito è www.friendsoftibet.org/tenzin/

11/03/08

Lazzaro e la libertà

Il vangelo di domenica parlava di Lazzaro, del suo risveglio ad opera di Cristo ... tanti gli spunti di riflessione ma quello che mi ha colpito sul momento, perchè l'ho riconosciuto per vero subito, è stato quello riguardante la libertà ed a come non ce la possiamo dare da noi ... ma è attraverso un Altro che essa ci raggiunge ... dentro un rapporto, anche nella correzione fraterna, all'interno di una compagnia ... Ecco, assolutamente differente dall'idea di libertà che si coltiva e sbandiera comunemente. Ma questa di libertà è tutta un'altra cosa ... diventare veramente se stessi per come il Signore ci ha fatti. Credo sia un concetto talmente ribaltato da essere incomprensibile a livello intellettivo, bisogna semplicemente sperimentarlo, solo così lo si può capire .. Infatti l'altro giorno chattavo con un amico incontrato in rete. Si parlava dell'appello di Micromega al PD perchè non si dimenticasse della libertà della donna presa d'assalto dalla Chiesa ... (possibile che si parli ancora così ...dopo tanti anni ...) e parlando, parlando, aborto, donna, libertà, cristiani, politica, Ferrara, sofferenza e via così, io gli ho detto che io son diventata libera quando ho incontrato la Chiesa ... sì gli ho scritto proprio così per rendergli chiaro come si possano vedere le cose assolutamente in un altro modo ... Sì son stata liberata dalle mie strette misure, dalla mia incapacità di andare oltre, dal mio essere solo reazione non possedendo un vero criterio .... e tanto tanto ancora ... o almeno sono stata messa su questa strada, ma come dirglielo e riuscire a farlo capire ?! Di getto gli ho detto dammi il tuo numero che parliamo!! Ed abbiamo parlato, credo più di un'ora, ed è stato bello perchè si può essere e diventare amici nonostante il pensare assolutamente differente ed ad onta di questo ... La sua voce piana, controllata, il suo lieve lievissimo accento ... Ma ho proprio sperimentato l'incapacità delle parole, l'insufficienza, l'inadeguatezza ... Sì sentivo la sua passione, la sua insoddisfazione, il suo bisogno di verità, di giustizia ... la sua tristezza ... il suo non capire l'errore altrui, lo scandalo dell'incoerenza ... Deve essere brutto vivere vedendo solo il brutto, le cose che vanno male e non possedere una speranza ... Mi è venuto di dirgli che speravo incontrasse più persone differenti! Diverse nel modo di vivere ... Lo sentivo assolutamente così prigioniero dei soliti schemi ... Sì qualcuno che potesse aiutarlo a spezzare quella prigionia ...