23/04/09

Ancora sui capelli ...!

Però l'altro giorno sono andata a tagliarmeli da una parrucchiera mia amica che lavora in casa. Ogni tanto entro in crisi sulla bontà del mio operato e, poi, ero di matrimonio, come si usa dire ... E per rispetto, per sentirmi più a posto, ho preso questa decisione. Ho suonato al portone e, una volta davanti alla lunga e stretta scala, m'è sorto il dubbio: primo o secondo piano?! non me lo ricordavo proprio!! E neanche ricordavo se lei fosse usa ad appendere il volantone fuori della porta, ottimo segno di riconoscimento quando non vi sono targhette fuori. Cosa fare? suonare alla prima porta! Da dentro venivano suoni di voci, alla mia scampanellata ho sentito distintamente "rrapi, agghiesseri 'a nnnonnna ...!" e si sono inquadrate nella porta una bimba e una donna subito sospettosa " e llei cccù iè, ccchi bboli!!?", mhh gentile la signora ... In queste occasioni, sarà la scuola della colletta alimentare, sfodero il mio migliore sorriso, non dandomene per intesa. Insomma era al secondo piano ... Ed eccomici! Sulla porta un'altra bambina mi aspetta, la figlia più piccola, che ogni volta trovo più alta. Tutta un'altra aria in questa casa e non certo per l'arredamento ... Entra Giovanna!! La sua voce dal fondo, ed io mi infilo in casa. Lei era al lavoro con una signora ed io mi son seduta. "Maria Grazia, hai finito i compiti?" "Mamma, no, non c'ho voglia, li finisco domani ..." tono lamentoso. Ecco perchè mi piace andare da lei. L'entrare dentro una casa, dentro una vita ... Niente di asettico ed impersonale. Mi ci sono intromessa, "cosa devi fare?" Dopo un pò nel salottino c'era una bambina che leggeva e come leggeva bene! Glielo dico convinta e le dò qualche piccolo consiglio contenta di riscoprire il gusto di stare con un bambino e magari dargli un qualcosa. E pensare a quanto mi annoiava combattere per i compiti con i miei bambini! Come si cambia man mano!! E come godrei differentemente questa stessa situazione adesso ... Mh, sono proprio storta!!! Al mio turno, mentre mi pettinava i capelli bagnati, mi guarda attraverso lo specchio e sbotta in un "Gioia! (che carina ...) ma che debbo farti?! hai i capelli già così corti che non so proprio .....".

18/04/09

Capelli corti, anzi cortissimi!

Da un due tre anni, quando occorre, mi taglio i capelli da sola. La prima volta è stato un atto di coraggio, non sapevo cosa avrei combinato! Ma io osservo molto. Guardo. Guardo tutto. Guardo tutti. Anche come si muovono le mani del parrucchiere. Pensavo che so far di tutto con le mani, possibile non riesca in questo?! Poi aspettare per me era una noia. Dico era perchè son diventata un pò più paziente e meno oppressa dalle "cose da fare" ed ora in mezzo alla gente mi diverto, mi piace osservare, ascoltare ... I figli son cresciuti, due stanno fuori casa, e ... son più tranquilla ... Poi mai che il lavoro del parrucchiere mi abbia soddisfatto, anzi!! Forse perchè l'essere così indifferente a certi canoni mi rende di difficile contentatura. E poi, perchè negarlo?, è anche un modo di risparmiare o meglio di utilizzare in modo più soddisfacente le risorse economiche. Così mi metto davanti allo specchio e comincio a tagliare aiutandomi principalmente col tatto. Misuro con le dita e ... ZAC! Rimisuro ... ZACZAC! E dai e dai son diventata sempre più coraggiosa e coi capelli sempre più corti. Bellissimo! mi passo le mani tra i capelli e non mi devo preoccupare se son disordinati. Son diventata così audace, o pazzerella, che se non completo in una volta tutto il lavoro lo completo a puntate. Del resto ho ormai capito che la gente è molto distratta, tranne rari casi, e non si guarda molto attorno ... devono guardare giusto me?!

09/04/09

sull'abisso

"In quella notte credo di aver perso l’innocenza, nel senso della serena e infantile convinzione che il destino sia unicamente nelle nostre mani. Basta che la terra si scuota un solo minuto per cancellare i nostri sogni, i nostri progetti, i nostri affetti, per ricordarci che viviamo perennemente sospesi sull’abisso. Da quel giorno so che ogni istante può essere l’ultimo, l’ultimo cielo azzurro, l’ultima viola spuntata, l’ultimo sguardo della persona amata. Da quel giorno, l’imminenza del congedo è forse rimasto il senso più profondo della mia vita, per questo vivo con estrema gratitudine, perché penso che ogni istante della nostra vita sia un dono prezioso che non ci verrà più incontro." Queste parole sono la conclusione di un articolo di Susanna Tamaro: "Quelle scosse mi hanno fatto perdere l'innocenza", sulla sua personale esperienza del terremoto dell'ormai lontano 1976. Le trovo perfette, e non solo per i momenti più tragici della vita, ma per ogni giorno che abbiamo da vivere. Purtroppo spesso vince la banalità e la scontatezza ...