06/02/13

Ritorno a casa

E così ho visto, per la prima volta, il rientro di S.Agata! Da quando rientra in mattinata io carezzavo l'idea di andare. Pensavo che era il modo più semplice per vederla. Niente uscite notturne. Niente bagni di folla. Anche se anche loro fan parte della festa ... E poi è bello vederla sotto una nuova luce, in un nuovo contesto, non si finisce mai di conoscere la festa appieno. E poi non mi basta incontrarla solo una volta e così posso magari rivolgerLe qualche nuova preghiera .... Qando si torna poi negli stessi luoghi ed agli stessi appuntamenti le cose son sempre differenti e sempre nuove come tutto nella vita! Come farlo capire se però non la si conosce o, ancor peggio, non la si apprezza? Prendi le mie figlie che se ne rimangono accuratamente a casa per la paura esagerata della folla. Stamani ho acceso la televisione, santa diretta, e così ho potuto vedere a che punto si trovasse. Quando ha svoltato per via Crociferi mi son messa il cappotto e sono uscita. Speravo di arrivare giusta perchè poi mica è facile regolarsi ... Le strade erano sgombrissime e così in 20 minuti ero al centro. Una veloce camminata ed eccomi in piazza Duomo. Mica piena! Anzi più vuota che piena, vivibilissima. Ho cominciato a fotografare entrando gradualmente dentro la situazione. I ragazzi erano arrampicati ovunque sull'ingresso del Duomo. Sulle balaustre, sui cancelli, sui cornicioni, tutti in precario equilibrio ... Alcuni giacevano per terra in piazza sfatti dalla stanchezza della nottata in piedi. Un silenzio ovattato, quasi un fermo immagine. Sono andata sul retro della cancellata e da lì ho partecipato al rientro da un ottimo punto di vista. Dalla Chiesa le note dell'inno a cui ci si accoda, le parole di sottolineatura di qualcuno, un prete sull'altare ... Ogni tanto il grido dei cittadini che rompe l'attesa. Voci forti, voci chiare, voci che non ci sono più! Questo l'ha persa la voce ... ! Sorrisi complici! Ecco che si delinea la Santa sul rettilineo che finisce in Chiesa e comincia ad avanzare. Ma che è successo intanto, anzi, quando? Mentre scattavo quì e lì mica m'ero accorta che la piazza adesso si era riempita! Tutto un tappeto di gente in attesa. E pian piano si avvicina. E la gente è tesa, vigile a guardare ... Ancora più vicina, più vicina ancora, ecco è arrivata! E tutti scoppiano in applausi, in grida entusiaste, in sventolii dei classici guanti bianchi dei cittadini. Le campane che suonano! Che momento, che entusiasmo! Poi quando viene estratta dal fercolo e portata a braccia l'entusiasmo tocca il vertice! Ecco è dentro. Entro anche io seguendo il flusso. Dall'altare esortazioni all'ordine, alla compostezza, a che tutto continui ad andar bene. Sto. Sto lì dentro. Sto bene. Mi sento partecipe. La musica, le parole, la gente che adesso sciama in fuori ... Gli altri che entrano. Però piano, con calma. Gente, quanta gente! Facce, tante facce ... Tante giovani, tante commosse. Sì, occhi rossi, occhi umidi in mezzo. E tanti, tanti tra i cittadini, noto questo, che andando si voltano come a guardare la Santa un'ultima volta, si fanno la croce e mandano tre baci sul dito piegato ... Esibizionisti? Delinquenti? Tra i tanti ho incontrato dei ragazzi dell'Aeronautico. Tre, in momenti differenti. Facce pulite di persone che lavorano. Uno è rimasto colpitissimo che mi ricordassi di lui dopo tanti anni! Certo il nome no visto che neanche mio alunno era ... Ma il viso sì e questo l'ha impressionato, lì tra la folla, lui col sacco, io lì a guardare. Che fai adesso? Sono in Marina, sono imbarcato ... Eh sì, si fa sempre troppo presto a giudicare!