22/02/10

si tratta solo di igiene

Poi glieli ho portati un pò di vestiti. Ho guardato un pò in casa, ho chiesto ad una figlia, ho chiesto ad una collega ancora con bambini.  Insomma ho raccolto un tre pacchi di roba. Com'ero contenta! Addirittura tra le stoffe ho tirato fuori una gonna lunga, di lana, perfetta per lei ... "ed anche una gonna lunga, di quelle che portiamo noi, sai!?" . Ho aggiunto anche una sciarpa di bei colori per lei che sta spesso seduta sul marmo ed un paio di guanti di quelli a metà. Li avevo dati a mia mamma, e quando era in casa di cura glieli mettevamo a volte, aveva le mani sempre così fredde...!
Poi li ho lavati, usarli io? Non so, eppure erano miei, ma ho preferito darli a lei, sicuramente le sarebbero serviti. Gli altri non li ho ancora lavati. Li tengo lì in lavanderia ed aspetto. Hanno ancora un pò del suo profumo ...
E una bambolina, per la figlia di cinque anni. Violetta l'aveva buttata nel fare ordine. Ma perchè? che peccato è così carina! e lei Mamma ormai non mi serve più! ed io l'avevo salvata, mi faceva pena, la ricordavo com'era appena donata ...
Ho ripensato in questa occasione quel che una volta aveva detto Don Ciccio e che mi aveva colpito, che le cose che abbiamo negli armadi e che sono in più non sono nostre, sono di qualcun altro, di quello che ne ha bisogno ...
La domenica ho chiesto a mio marito di accompagnarmi. Facciamo una passeggiatina e ne approfitto per portarle questi pacchi! Va bene fa lui, così paziente, così disponibile ... Così siamo andati. Dapprima non l'ho vista, ecco! non c'è! Poi l'ho vista, così piccolina, tra la gente. M'ha visto e m'ha sorriso. Il bambino non c'era, meno male, troppo freddo ... Mi dà due grossi baci ed andiamo verso l'auto. Quì ho visto la differenza che può intercorrere tra tra teoria e realtà. Non è che lui si sia voltato male, no, ma quando gliel'ho presentata, Filippo questa è Antonella, così sai chi è, non si sa mai, lui era rigido, a disagio, le ha stretto la mano perchè proprio non poteva non farlo,  il suo essere orso aveva preso il sopravvento o era altro? Lo so, credo che lui pensi che io mi butto troppo nelle situazioni, che bisogna essere più distaccati, più prudenti, ma è anche vero che lui è contro razzismi, capitalismi e via così, che si arrabbia contro le ingiustizie! Certo! Gli ho chiesto allora dopo del suo comportamento, non mi andava non capire ... è per prudenza ... non sta per strada? che ne sai .... Mi sono racconsolata, meno male,  ma : E tu che ne sai se quel collega a cui stringi la mano non è appena stato in bagno e non s'è lavato le mani?

08/02/10

davanti una chiesa

Ero in giro e l'ho vista, seduta per terra col suo bambino, rideva ... Penso sia stato questo. Ho fatto uno scatto, poi, per me prima di tutto, perchè non fosse un approfittarsene, le ho parlato. Da vicino sembrava essere lei una bambina. Ma quanti anni hai!? Venti, m'ha risposto. Ed hai di già un bambino ... lo dicevo quasi per me, l'età della mia figlia più piccola ma quanto lontane ... Veramente ne ho tre, questo è il mio piccolo ha un anno e mezzo. Lui intanto un pò s'agita. Si chiama Eduardo ... Ha fame, ha rotto il biberon e non ho i soldi per ricomprarlo ... Non so se calcasse un pò la mano per impietosire ma certo bene non stava. Così le ho dato qualcosa poi ho pensato agli alimenti del banco. Glieli ho offerti, ed intanto pensavo come fare, e lei ha sgranato gli occhi. Me li dai ora?!  Sai ieri abbiamo mangiato solo pasta bollita, non avevamo niente in casa! Mi sono attivata subito con gli amici informandomi se c'erano ancora alimenti disponibili, sono andata a prenderli e dopo tre giorni glieli ho portati. Il bambino dormiva sotto una copertina lisa, quasi trasparente. Lei al vedere quel ben di Dio ha comiciato a ringraziare e m'ha accennato un qualcosa della sua vita. Che era venuta in Italia dopo la guerra di Iugoslavia, che suo fratello era stato ucciso e sua mamma era scappata con tutti gli altri bambini, che erano stati abbandonati in mare ... insomma quello che si sente in televisione paro paro ... Io l'ascolto tra pena e diffidenza. Mi faccio coinvolgere troppo?! Non so se e quanto inventi. Rimane sempre un pò di sfiducia ma nel dubbio che fare, girare le spalle?
Così pensando alla copertina le chiedo se ha bisogno di qualcosa d'altro e lei mi dice di cose per i bambini, poi guarda per terra, guarda i miei piedi e ... magari degli stivaletti, questi me li ha prestati un'amica ... ed una gonna lunga, sai di quelle che portiamo noi ...
Mai, proprio mai, avrei pensato che si potessero avere scarpe in prestito per potere uscire di casa! Questa è la povertà penso. Quella di cui non si parla, che sfugge alle statistiche ed ai grandi discorsi ... Quella che non interessa ... Quella che è sotto gli occhi di tutti e su cui non ci si ferma a pensare ...
In questa occasione ho toccato con mano la preziosità del lavoro del Banco Alimentare, di come poi arrivi, di mano in mano, a toccare, carrezzare un pò, la vita difficile di una singola persona.