29/12/06

22 dicembre 2006

Il solito rituale: l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, si fanno gli auguri. E così, anche quest'anno alla spicciolata, uno, due, tre prof alla volta, vengono in segreteria per fare gli auguri, ognuno col suo stile, e per lasciarli a chi di noi in quel momento non c'è. 22 dicembre 2006 .... il Suo tavolo, di fronte, al mio è vuoto ... un anno ... ed è incredibile!! Ed è pesante il silenzio nella stanza, senza lei, è colmo, è carico, parla fortissimo di tutto quest'anno .... Chiunque entra mi dà un bacio, dice qualcosa, poi inesorabilmente si gira e lo guarda, quel tavolo, quasi a cercarla, anche sapendo ed immaginando perchè non ci sia. E c'è come un'intesa silenziosa, basta un cenno, una parola, per capirsi .... Sono io che vedo questo od è proprio così?! Io sento come se quel che è accaduto non sia passato invano ... come se quel che è accaduto sia alla radice di questo clima tranquillamente affettuoso: c'è un modo diverso di stare tra di noi, nonostante i problemi inevitabili: La sua presenza, le sue parole, i suoi umori altalenanti, i suoi occhi, a volte lucidi, a volte impertinenti quasi a sfidare la vita, non ci permettono di dimenticare, di distrarci ... e così davanti a tutto questo i problemi rimpiccioliscono, sembra ridicolo prendersela ancora per certe cose, cadere nei soliti meccanismi ... e ci porta ad amarla questa vita, nonostante ... nonostante niente e ad amare i nostri compagni di viaggio, o comunque a guardarli con un pò di misericordia ... Viviamo tutti la stessa preziosa avventura ...!! E poi, come se non bastasse, proprio a dimostrare che niente è uguale a prima, che non si può dare niente di scontato, entra la Prof.ssa M. Mai guardata con simpatia, questa signora, sempre con distacco, se non con antipatia ... I racconti dei ragazzi, gli incidenti occorsi all'interno delle classi, sempre con lei, la sua mancanza di dialogo, la sua rigidità ... insomma diciamo che non mi sono mai soffermata a conversare con lei di mia iniziativa ... Lei entra e guarda il tavolo di Ethel ... "la cercavo, le volevo chiedere COME FA? COME HA FATTO?" sbotta con improvvisa forza, con mia grande sorpresa ed io, subito compresa e coinvolta, ma anche piena di pietà, non posso fare a meno di dirle "infatti non fa, non è facile, ma la fede l'aiuta, senza non so come farebbe" .... "ma a me non sembra, mi sembra così forte ..." fa lei e tra le altre cose poi soggiunge di non capire perchè il Signore le abbia tolto il marito così presto ... Che dirle? Questo suo improvviso aprirsi mi prende, vorrei aiutarla ma non so come, così ... così l'abbraccio, la invito a non abbattersi, a cercare di resistere, ma lei mi fa "cerco, ma non abbattersi non è facile .. "allora , non sapendo più cos'altro dire: "noi siamo sempre qua, professoressa, quando ha bisogno, noi siamo a sua disposizione, venga quando vuole, quando vuole parlare ..." e lei, ringraziando, se ne va ... Mi siedo, tra emozionata e scossa, e dispiaciuta per lei ... Passa poco ed entra Caterina, ha i suoi begli occhi azzurri lucidi lucidi, mi fa gli auguri e mi bacia ed io, capendo qualcosa e ricordando un discorso di qualche giorno prima, le faccio "tua mamma?" e lei "se ne sta andando a poco a poco" e così mi racconta a piccole parole, con gli occhi sempre più lucenti .... e dopo un ultimo bacio va via .... Mi son sentita il cuore stretto e la percezione viva di tutti i cuori pulsanti che stanno attorno a noi, attorno a me, silenti e nascosti e che ogni tanto, in momenti speciali, vengono fuori ... Li ho quasi sentiti battere, battere ....