16/04/11

l'angelo delle borsette

Quest'angelo l'ho in casa!!

Veramente si chiama Filippo ed è un angelo un pò riottoso, mio marito ... Da un pò di tempo per passeggiare il cane, che ha delle forti antipatie immotivate e violentissime verso alcuni colleghi del quartiere, va con lui in un viottolo erboso e poco frequentato (non porta da nessuna parte) che si inoltra nella sciara. Noi abitiamo un quartiere nato in un fiat, come sulla luna, dove c'erano poderi e campagna abbandonata ... tra la città ed alcuni quartieri periferici. Lì non ci va nessuno! Se vi ci inoltri troverai vecchie tracce di cantieri rovesciate lì, spazzatura ma neanche tanta, e piante spontanee. E' rasente un gruppo di palazzine ma l'ingresso è da un'altra parte. Se si ha voglia di passeggiare sull'erba non è malissimo!
Un giorno torna dalla passeggiata con una borsetta. "guarda che ho trovato!"
Veloce ispezione, niente per identificare la proprietaria in modo certo, e la porta alla polizia. Abbiam pensato che era l'ultima traccia di uno scippo. sappiamo che da un pò sono ricominciati ...!! Magari abitano verso Lineri, ci siam detti, e mentre tornano a casa perlustrano il mal tolto e poi scaraventano quello che non interessa per terra. "Ragazzacci" il nostro pensiero ...
Passano pochi giorni ed eccolo tornare con un'altra borsetta tra stupito e dispiaciuto. Stessa storia compreso il viaggio alla polizia. E così ancora una volta, e poi un'altra ed un'altra ancora.
"Bisognerebbe mettere lì una bella telecamera nascosta ... Ma figurati se lo fanno!"
Un dieci giorni fa torna con una borsetta tra le mani. Era un pò che non succedeva. "Guarda quì che ho trovato!". Come se fosse la prima volta. E' che ogni volta è un pò come la prima. E' sempre una storia nuova. Oggetti differenti. Vite diverse che ti trovi tra le mani ... Sempre la sensazione di superare un valico e che non dovresti ...Poi non è che che è così semplice! E' tutto sparpagliato e lui si mette lì a riunire gli oggetti che potrebbero avere la stessa origine. Stavolta però c'era un documento che consentiva l'immediata possibilità di contatto. "Che faccio?!". "Telefonale, no!?" faccio io che sono a casa con la febbre, lui non ama telefonare ma si decide e chiama. La telefonata si protrae, lui racconta, ascolta, dà spiegazioni, prende un accordo per riconsegnarla. Poi quando finisce la telefonata mi dice come la signora si sia quasi messa a piangere per la commozione di questo interessamento "allora esistono persone gentili ...!" "sai si capiva che era una persona sola ..." Lascia la borsa al laboratorio dove andiamo a stampare, per come erano rimasti, e non ne sappiamo altro.
Passano due giorni. Esce di mattina, come al solito, con Archie ed eccolo tornare e mettermi sotto il naso una borsetta di camoscio dai colori naturali. "ancora?!" faccio io e lui un pò scocciato "sì, uffa ..." e me la lascia tra le mani. "Perchè uffa????!" "perchè è una noia, mi dà fastidio!" "e allora perchè le raccogli?!" "Non posso farne a meno, far finta di non vedere ..." "Bhe, e allora non ti scocciare, una cosa o la si fa o non la si fa, quando scegli però ...!". Per sollevarlo dell'incombenza mi metto a guardare io dentro la borsa. E'una strana sensazione, come violare una intimità, anche se già violata ... Dentro c'è un foglio, una denunzia di scippo, (ma come?!), con in alto in bella mostra nome cognome telefono ...
E così chiamo io. Al terzo tentativo finalmente è libero e così parliamo. E' in effetti un pò difficile entrare in argomento, temi, quasi non sai cosa si possa pensare di te. Ma m'incoraggio ed entro decisamente nel racconto. La voce che mi risponde mi da subito la sensazione di una certa solitarietà. Non so perchè. Lei dopo i primi momenti d'incertezza comincia a raccontarmi ed a fidarsi. Addirittura mi chiede cosa ci sia nella borsa, ed io guardo, non l'avevo ancora fatto, ed enumero. Sì le chiavi ci sono .. e .. e si confida, mi chiede consiglio, insomma nasce come una complicità che mi colpisce ... Entri di getto in una vita altra, così, senza averlo scelto ...
C'incontriamo e lei, anche lei, non sa come ringraziare, non sa come sdebitarsi, (figuriamoci!), mi vuole per forza offrire qualcosa ... E' una persona riservata, si capisce subito, ma mi racconta di sè, del fabbro che ha già chiamato e disdetto alla mia telefonata, del viaggio che doveva fare e a cui stava gioco forza rinunciando ...
Anche uno scippo può cambiare una vita ... La lascio,contenta, è sempre bello sentire di aver fatto un qualcosa per un altro, la sensazione di utilità. Me ne vado rimuginando le recenti sensazioni, riflettendo ... Sì, il cuore è fatto per amare ...