28/01/11

Cambiamenti

Ho tratto il dado ed ho fatto la domanda per andare in pensione! E siccome è una cosa molto importante, che mi fa contenta e pensierosa se non triste, ho deciso che dovevo parlarne. Sono arrivata a questa conclusione per il timore di dover poi rimanere per altri 4 anni, per la voglia di fare altro se ne ho ancora tempo, perchè questo anno i tre mesi a casa con l'ingessatura non mi sono poi dispiaciuti ... per avere più tempo per i figli, perchè forse il riscatto dei due anni che mi servono per arrivare al fatidico 96 non mi costa assai, e poi non dice un vecchio detto di non rimandare a domani quel che puoi fare oggi?! Certo è una decisione che sempre è un pò sofferta, è un tagliare recisamente, ed anche un guardarsi in modo differente, sono ormai vecchia?! Il lavoro che faccio non l'ho scelto, non l'ho amato mai, l'ho fatto a seconda del momento con fatica, (la fatica inenarrabile di chi figli piccoli e nessun aiuto, la fatica di chi lavora in un territorio ostile, c'era chi mi odiava e ce la metteva tutta, la fatica di fare un lavoro ripetitivo per me necessaria di fantasia),con buona volontà, con attenzione o con noia, con un senso di riduzione, senza gratificazione alcuna, poi anche prendendone il positivo che sta nella relativa preoccupazione che porta, nel poter godere degli amici che mi son fatta in tanti anni e con cui in definitiva son cresciuta, del tempo che lascia o che toglie ... dell'incontro con la gente, alunni professori genitori colleghi, che è la cosa più bella e del poter essere loro utile. Ho imparato a guardarlo infatti ad un certo momento in modo differente e questo m'ha aiutato e molto! Ecco che le persone al di là dello sportello erano interessanti ed io dovevo dare il massimo per loro. Erano il motivo per cui io ero lì ... Non voglio dire che succedesse o succeda sempre, ma quando succede è come l'alba di un bel giorno. Tutto si illumina e la noia, la disattenzione sparisce! Già, non è importante quel che fai ma il come ...
In effetti son più contenta quando c'è veramente da fare e con l'arrivo dei pc il lavoro è impressionante quanto si sia man mano semplificato da far diventare un gioco da ragazzi tutto! Se penso che i primi anni tutto era fatto a mano. Pagelle, registri e via così o con la macchina da scrivere che nei primi anni era anche lei vecchio tipo. Ricordo certificati scritti a macchina su carta bollata col timore di sbagliare! Ora nessun errore è possibile tranne quelli di contenuto ... mettere per esempio dati sbagliati in una statistica! Insomma lavoro nella stessa scuola da trent'anni ed ho avuto modo di vederla cambiare tantissimo nel corso degli anni. Ed i presidi? Quanti tipi! Chi portava tensioni continue e dovevi stare sempre sulla corda e chi te ne scordavi che c'era ...!
Sarà davvero l'ultimo anno? Questo mi porta a guardarmi attorno con occhi differenti, come chi sta lasciando e vorrebbe conservare tutto dentro di sè. E a quanto pare è l'ultimo anno anche per la scuola quì in questa sede costruita per lei, dopo il tanto impegno profuso per arrivare a questo da un certo preside. Quando sono arrivata quì nel 1980 ho partecipato al trasloco verso la nuova sede e a quanto pare il prossimo anno scol. ci sfrattano da quì, motivi sottili e sotterranei, e ci riportano lì da dove eravamo venuti!!!
Un altro buon motivo per cambiare?