12/07/07

Consapevole accettazione del presente

Ieri niente in televisione ... eravamo noi due soli a cena, succede assolutamente di rado, e, come tutti i cambiamenti arriva come cosa gradita ... Io ero con un pò di febbre (uff.) e così Fil ha cucinato, apparecchiato ...
La televisione era accesa su un niente.
Andati di là accendo su Edu2, lo faccio appena posso, cioè quando son sola, e c'era uno scrittore che parlava. Cha faccia simpatica ... ! Parlava, di sè, della sua fame di libri, dell'aver contattato tecnici per essere rassicurato da eventuali rischi dovuti alla quantità che possiede. E quel che diceva della sua passione, del leggere, della sua giovinezza, mi ha preso. Capivo e condividevo pienamente tutto ... la sua voglia di conoscere, quello che rappresentava per Lui. Niente, cinque minuti, perchè era alla fine. Ed io mi chiedevo chi fosse, poi non è che abbia letto molto negli ultimi anni, con mio gran dispiacere ... nei titoli di coda il suo nome, quando già m'ero messa al computer per ritrovarLo: Giuseppe Pontiggia, e purtroppo già perso prima ancora di conoscerLo.
Non so cosa sia, ma se leggo qualcosa di un Chiunque, può essere uno scrittore, un artista, un pensatore, un saggista, non me ne scordo il nome, mi rimane indelebilmente impresso, e così ho ricordato di averne letto qualcosa su Tracce in tempi andati, ma senza mai approfondire ... Detto fatto. Scorrevano ancora i titoli e già avevo letto di Lui ... e così mi son ripromessa assolutamente di leggere qualcosa, di mettermene alla ricerca ... proprio su di un blog, forse proprio il Suo, questa frase: "L'uomo tende a fuggire dal presente, dalla vita che conduce, dall'ambiente che lo circonda, per vivere altre vite, o immaginarie o effettive. Penso che quello che manca all'uomo è la capacità di non fuggire, di aderire al presente. La consapevole accettazione del presente è una meta sapienziale sia in Oriente che in Occidente. La fuga è il fallimento di questa possibilità, è un modo di evadere in un luogo che può essere immaginario o reale, ma che spesso è un alibi, non un vero altrove."
Un concetto udito anni fa a S.Camillo, e mai scordato, che mi ha aperto un nuovo modo di guardare alla vita. L'importanza di vivere il presente senza subire l'inganno dell'evasione, in ultima analisi del non vivere.
Ognuno impara da qualcun altro, ma questa sintonia di sentire chissà da dove prende le mosse ...
Cinque minuti di televisione ed ho conosciuto ed imparato qualcosa di nuovo e prezioso ... davanti a quintali di ore totalmente inutili se non dannose ...

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